Alimentazione al lavoro: abitudini che generano energia
Redazione
17 ott 2025
L’alimentazione al lavoro è spesso un tasto dolente, soprattutto quando a farne i conti sono produttività e burnout.
Il benessere dei professionisti, come affermiamo sempre in Vita Health, deve essere un punto fermo al centro del proprio piano strategico di business.
L’energia mentale e fisica, quindi, devono avere un sostegno adeguato per ottenere un equilibrio dato da conoscenze e piano alimentare ben calibrato.
Dalle energie che si esauriscono in poche ore alle palpebre che si chiudono davanti al pc, scopriamo insieme quali sono le carenze dovute a cattive abitudini alimentari al lavoro e come porre rimedio.
Mangiare male al lavoro, quali conseguenze?
Come detto, l’alimentazione è fondamentale per affrontare con lucidità ed energia il nostro lavoro.
“Siamo ciò che mangiamo” affermava il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach e in effetti non aveva tutti i torti. Saltare i pasti, alimentarsi con cibo di fortuna o passare le proprie pause pranzo davanti al pc non è proprio l’equilibrio in cui dovremmo sperare.
Queste abitudini, col passare del tempo, portano infatti a:
Stanchezza già dalle prime ore di lavoro;
Presenteismo, ovvero timbrare il cartellino ma non essere realmente operativi;
Rischio di burnout, dovuto a stanchezza e poca energia nell’affrontare i task;
Sedentarietà, mangiando quel che passa sotto i denti senza scegliere davvero;
Stress e insonnia.
E l’elenco potrebbe continuare ancora, coinvolgendo anche l’annoso problema della mancanza di idratazione, sempre dovuta a disattenzione.
Quindi, cosa fare? Ecco 3 consigli!
1) Piano alimentare per lavoratori: stabilisci delle regole
Ogni persona ha bisogno di un apporto differente di nutrienti, sia dovuti alle proprie esigenze fisiche che lavorative.
Stabilire quindi un buon piano alimentare con un nutrizionista aiuta a risolvere un po’ di incertezze e a sentirsi meglio, sia al lavoro che nelle proprie attività personali.
Consumare meno cibi con zuccheri raffinati e scegliere ciò che ci fa più bene: alimenti integrali, senza zuccheri aggiunti e in accordo al proprio fabbisogno.
Ciò non significa, però, privarsi di un pasto goloso, ma esplorare nuove alternative di gusto che possano rilasciare l’energia in modo più graduale ed efficace rispetto al fuoco di paglia generato dalle merendine industriali. Eh sì, se avverti sonnolenza dopo un’ora dall’aver consumato un mega cornetto, non sei tu che hai dormito poco!
2) Il pranzo non si salta
A meno che non si abbia una precisa indicazione del medico, non è consigliabile saltare il pranzo.
Una pausa dal lavoro per il pasto aiuta a ricaricare le energie, respirare un po’ di aria e socializzare col team. Quindi, evitare panini sbocconcellati davanti lo schermo o salti da acrobati dalla colazione alla cena: a lungo andare il corpo potrebbe risentirne in salute ed energia.
Pranzetti equilibrati, che siano sazianti senza appesantire, e degli snack salutari da intervallare ai pasti principali: questa è la via.
3) Idratazione al lavoro, questa sconosciuta
Oltre a dimenticare il pranzo spesso ci si dimentica anche di bere. Ogni muscolo del nostro corpo necessita di idratazione: dal cervello alle gambe.
La disidratazione, infatti, è la causa insospettabile di sintomi come mal di testa, gonfiore addominale, dolori o crampi alle gambe e pelle secca.
Bere almeno 2 litri di acqua al giorno sono super raccomandati. Per poter incentivare questa buona abitudine si può optare su una borraccia motivazionale da tenere vicino al mouse o tisane senza zuccheri aggiunti.
La soluzione Vita Health per alimentazione al lavoro
Può essere difficile pensare a cosa mangiare al lavoro senza cadere nello sconforto del non sapere cosa mettere in schiscetta.
Qua interviene Vita Health, un’app che nella sua essenza di All-in-One consiglia ai professionisti il giusto piano alimentare, con il supporto di un nutrizionista online, trainer e medici.
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