Reflusso gastroesofageo: cosa mangiare per ridurre il bruciore

Redazione

Benessere

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20 set 2025

Reflusso gastroesofageo
Reflusso gastroesofageo
Reflusso gastroesofageo

In periodi particolarmente stressanti o quando non si gode di una buona digestione, si può incorrere in un sintomo increscioso: il reflusso gastroesofageo.

Questo capita quando parte del contenuto dello stomaco risale verso l’esofago, perché lo sfintere esofageo inferiore si rilassa nel momento sbagliato. Come risultato avremo la sensazione di bruciore dietro lo sterno, acidità e a volte un sapore amaro in bocca.

I sintomi del reflusso solitamente sono bene riconoscibili soprattutto la mattina, dopo una bella dormita, quando avvertiamo il bruciore allo stomaco e la bocca amara. 

La buona notizia è che piccoli accorgimenti a tavola e nello stile di vita possono alleggerire di molto i fastidi, oltre a un consulto col proprio nutrizionista e con il medico.

Cosa mangiare per ridurre il reflusso?

Non serve ricorrere a diete punitive o ricercare soluzioni miracolose. Ciò che funziona meglio consiste in alleggerire i propri pasti, semplificando le cotture e nutrendoci di cosa ci fa stare bene. 

Ognuno ha i propri “inneschi”: l’obiettivo è riconoscerli, senza dover eliminare tutto.

Per ridurre notevolmente la sensazione di reflusso e ritrovare il benessere, si possono seguire dei consigli semplici, ma efficaci: 

  • Porzioni più piccole e regolari: lo stomaco se non appesantito lavora meglio e “spinge” meno verso l’alto.

  • Cotture semplici e condimenti moderati: i grassi in eccesso possono favorire i sintomi di reflusso.

  • Mastica con calma: posa le posate, respira. La fretta è accelera il bruciore e la cattiva digestione.

  • Dopo cena: lascia passare 2–3 ore prima di sdraiarti.

In generale, è consigliato scegliere cibi poco grassi, poco acidi e ricchi di fibre morbide, come ad esempio: 

  • Verdure delicate e cotte: zucchine, finocchi, carote, bietole, patate. 

  • Cereali: riso, avena o farro. 

  • Proteine: legumi ben cotti e passati, pesce, uova. 

  • Frutta: privilegiare mele, pere e banane mature, non eccedendo, invece, con frutta acida come gli agrumi. 

Questi sono solo consigli di massima, in base alle tue intolleranze e abitudini alimentari puoi modulare il giusto piano alimentare contro il reflusso insieme al tuo nutrizionista.

Cosa bere prima di andare a letto per il reflusso?

Il reflusso, a volte, porta un senso di sete che ci deve tenere ben lontani da bevande troppo zuccherate o fredde. Il consiglio è quello di idratarsi fino a un’ora prima di andare a dormire.

Puoi assumere acqua a piccoli sorsi, tisane non mentolate (camomilla, finocchio, zenzero delicato) con infusione blanda o un piccolo bicchiere di bevanda d’avena/mandorla, tiepida e confortevole. 

Da limitare assolutamente il consumo di alcol, bevande gassate, caffè (anche deca può dare fastidio), succhi acidi e cioccolate molto dense.

Quali cibi peggiorano il reflusso?

Gli “inneschi” sono molto soggettivi e redigere un diario alimentare di ciò che consumiamo con descritti i sintomi può essere molto utile. 

Per 10–14 giorni annota cosa mangi, come lo cucini, a che ora e come stai, così sarà più facile capire cosa evitare con più precisione, senza rinunce non necessarie.

Sicuramente i cibi acidi e le bevande industriali possono portare fastidi. 

Ecco alcuni esempi dei cibi da limitare o evitare: 

  • cioccolato

  • menta

  • sughi di pomodoro

  • cibi piccanti

  • bevande gassate

  • alcol,

  • caffè

Non serve bandirli totalmente: basterà ridurre le quantità, cambiare l’orario di assunzione e ascoltare la risposta del proprio corpo.

Quali abitudini extra-alimentari aiutano contro il reflusso?

Oltre all’alimentazione, che come abbiamo detto è strettamente collegata ai sintomi da reflusso gastroesofageo, ci sono delle accortezze che potrebbero dare un’ulteriore mano a contenerlo:

  • Dormi con qualche cuscino in più se i sintomi sono notturni.

  • Indossa abiti comodi in vita dopo i pasti.

  • Bevi a piccoli sorsi tra i pasti, se grandi sorsate ti pesano.

Il peso, il fumo e lo stress sono ulteriori cause della sintomatologia da reflusso. Piccoli miglioramenti anche in questo caso farebbero una grande differenza.

Quando il reflusso richiede una visita o esami?

Se i sintomi persistono, peggiorano o compaiono difficoltà a deglutire, calo di peso non voluto, anemia, dolore toracico, tosse notturna/raucedine che non passa eccetera, servirà sicuramente una valutazione medica

Terapie e indagini si decidono insieme a un professionista.