Integratori: quando servono davvero?
Redazione
22 set 2025
Chi non ha mai preso un integratore alzi la mano! Non potremmo di certo vederti da dietro lo schermo, ma immaginiamo che in molti abbiano timidamente alzato le dita verso il cielo.
I numeri, infatti, raccontano un’abitudine molto diffusa tra la popolazione: ogni anno spendiamo in media più di 3,2 miliardi di euro in integratori e l’Italia è al primo posto come quota del mercato europeo (23%), seguono Germania (13%), Francia (9%) e Regno Unito (8%).
Tradotto in numeri, gli italiani che fanno uso di integratori alimentari sono 32 milioni, di cui 18 milioni ne fanno un consumo quotidiano.
Il fenomeno, in effetti, non stupisce: promettono energia, difese più forti, capelli più belli in pochi semplici step. Ma, come sempre, il beneficio effettivo sta nei contesti d’uso e nelle aspettative realistiche.
Integratore ≠ farmaco: cosa cambia
Capita spesso di classificare l’integratore come “versione leggera” di un farmaco. In realtà, rispetto ad esso, ha finalità ben diverse:
Integratori: sono prodotti pensati per integrare la dieta con nutrienti o altre sostanze a scopo nutritivo o fisiologico (vitamine, minerali, acidi grassi, fibre, estratti vegetali, ecc). Sono destinati a persone sane o a soggetti con carenza di alcune sostanze, ma non è da intendersi come sostituto di una dieta bilanciata e seguita da un professionista.
Farmaci: hanno lo scopo di prevenire o trattare malattie, agiscono tramite meccanismi farmacologici/immunologici/metabolici e richiedono prove rigorose di sicurezza ed efficacia.
In UE gli integratori sono disciplinati come alimenti. In Italia, nel particolare, il Ministero della Salute li definisce come “prodotti alimentari destinati a integrare la comune dieta […] in forme predosate”.
Prima della vendita al pubblico è prevista una notifica al Ministero: i prodotti conformi finiscono nel Registro degli Integratori con un codice identificativo. Non è il percorso (molto lungo) richiesto ai farmaci, che passano per studi pre-clinici e clinici (fasi I-III, poi sorveglianza post-marketing).
Quando usare gli integratori?
Gli integratori possono essere utili in diversi casi, da valutare con il proprio medico o nutrizionista:
Carenze documentate e prevenzione: come in gravidanza, allattamento, alcune fasi della vita come menopausa o in età avanzata.
Fabbisogni maggiori: sport intenso, diete restrittive o poco variate.
Sostegno di funzioni fisiologiche: dove la dieta da sola, per un periodo, non basta.
Sono disponibili in molte forme, tra cui capsule, compresse, bustine e flaconcini. Le categorie più comuni che potremmo trovare anche nelle nostre case comprendono: probiotici/prebiotici, salini, multivitaminici, “tonici/energetici”, sonno/umore, capelli e molte altre ancora.
Gli integratori funzionano?
La risposta onesta è: dipende.
Gli integratori possono funzionare, ma non in modo assoluto: sono prodotti pensati per integrare la dieta, non per curare malattie e non sostituiscono uno stile alimentare equilibrato. La loro utilità emerge, come detto, quando c’è una carenza documentata o un fabbisogno aumentato da carenze alimentari o utilizzo di farmaci. L'efficacia dipende da cosa prendi, dose, durata, biodisponibilità e qualità del prodotto. Al contrario, dosi alte o non necessarie non danno benefici extra e possono aumentare i rischi o interferire con terapie. In pratica: prima il cibo vero e le abitudini sane, poi l’integratore si valuta con il professionista quando serve davvero.
Ad esempio, l’assunzione di ferro tramite il cibo ci rende più forti, come insegna Braccio di ferro, ma lo stesso non è garantito quando li assumiamo in pillole, riscontrando più di una controindicazione se non seguiti dal medico.
Linee guida pratiche per l’assunzione di integratori
Riassumiamo quanto detto in questi consigli pratici, da seguire sia dopo un confronto con il nutrizionista, sia con il buon senso:
Dieta equilibrata prima di tutto: non intendiamo solo quella per dimagrire, ma il seguire un piano nutrizionale equilibrato sulle nostre esigenze. A tal proposito la dieta Mediterranea resta il “multivitaminico” più potente.
Motivi chiari: “per cosa lo prendo?”. Se non c’è un obiettivo specifico, meglio puntare su sonno, movimento e alimentazione più varia.
Qualità e dose: scegli prodotti in base all’indicazione del nutrizionista o del medico, con dosi non eccessive e indicazioni coerenti.
Interazioni: valuta sempre con il medico se è il caso di assumerli, soprattutto se prendi farmaci, hai patologie o sei in gravidanza/allattamento.
Durata: integra per periodi definiti.
Diffida delle promesse-miracolo: più un claim è assoluto, più merita scetticismo.
Se ti sembra di “aver bisogno di energia”, prima di comprare un flacone di integratore a caso, prova questa triade per 2 settimane: colazione completa, spuntini intermedi tra un pasto e l’altro con frutta fresca o frutta secca e yogurt, 30 minuti di cammino al giorno.
